Pinkie suona sempre due volte
16 Maggio 2024Uno spietato yakuza con un corpo minuscolo e un… grande cuore? Ma senza darlo a vedere: dal geniale Shun Umezawa, ecco a voi Pinkie suona sempre due volte!
Trama
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L’opera è formata da una serie di capitoli autoconclusivi che raccontano le vicende di Pinkie, uno yakuza dalla statura particolarmente bassa (circa 50 cm) e incredibilmente spietato. Pinkie odia la compassione, la trova svilente, e se qualcuno osa dargli del tenero o simili, diventa una vera furia.
Quel che è certo è che non si ferma davanti a nulla. È temuto nel suo ambiente, soprattutto per le sue capacità eccezionali nel risolvere problemi. Ma ciò che colpisce, paradossalmente, è la sua umanità: Pinkie riconosce a colpo d’occhio i parassiti da coloro che hanno solo commesso un errore e si comporta di conseguenza. Chi è marcio dentro va estirpato, ma chi ha sbagliato, magari, deve solo essere salvato: questa è la sua grandezza.
Tra droga, prostituzione e soprusi scoprite le vicende che coinvolgono questo piccolo, grande yakuza.
Scheda
Scheda Manga
Titolo Originale | Pinky wa Futatabi Bell wo Narasu |
Autore | Shun Umezawa |
Editore | Shogakukan |
Editore Italiano | DynitManga |
Tankobon | Volume Unico |
Anno | 2016 |
Genere | Seinen |
Recensioni
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Amici, è la prima volta che leggo un’opera del sensei Umezawa e ne sono rimasto sbalordito. La forza con cui ha estremizzato la tutela a un problema che tocca da vicino il mondo del fumetto è eccezionale.
L’opera affronta, infatti, il tema della pirateria andando ad ipotizzare una eccessiva tutela del diritto d’autore e della proprietà intellettuale. La società che il maestro presenta risulta quasi cristallizzata; il progresso nasce dalla condivisione delle idee e, andando a “vendere” ogni singola idee, ne si limita la circolazione. Tutto è incatenato in un sistema di leggi che, nel tentativo di tutelare gli autori, ha innescato un mercato di idee che dona potere alle superpotenze economiche che possono generare un loop di monopoli.
Tutto è condito da citazioni di filosofi e autori d’ogni sorta: da Mozart a Sheakspear, da Darwin a Ray Bradbury.
Interessante è che la storia sia stata originariamente pubblicata in PDF sul sito dell’autore stesso che invoglia a diffonderla e tradurla liberamente con la sola indicazione di citare l’autore. Insomma, la pubblicazione stessa dell’opera è parte integrante della stessa.
Il confine tra giusto e sbagliato diventa estremamente labile e interrogarsi su quale sarebbe il modo giusto di agire è inevitabile.
Belli anche i disegni: semplici, diretti ed efficaci, sono perfettamente in linea con la tipologia di racconto e si lasciano scorrere piacevolmente.
Insomma, Nel Paese dei Pirati Selvaggi è un’opera unica che vi darà inevitabilmente da pensare: una lettura piacevole e scorrevole in cui vi invito calorosamente a cimentarvi.