Claymore

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In un mondo rurale perso nel tempo, l’umanità lotta dall’alba dei tempi contro gli Yoma, creature dalle capacità fisiche straordinarie che si nutrono degli esseri umani.

Nel corso del tempo la loro pericolosità è aumentata quando questi portatori di sventura sono riusciti ad acquisire anche la capacità di assumere forma umana.

Il genere umano non poteva stare a guardare e così, dopo anni e sacrifici, si è giunti alla creazione di esseri in grado di rivaleggiare con gli Yoma: le Claymore, guerriere dalle capacità fisiche straordinarie, che riescono a stanare anche la più cauta di queste creature grazie al fatto di essere ibridi tra esseri umani e Yoma.

Come sia possibile tutto questo e che tipo di vita affrontano le Streghe dagli occhi d’argento lo scopriremo tramite lo sguardo malinconico di Clare, la Claymore numero 47.

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Amici, Claymore è l’opera che ha fatto conoscere in tutto il mondo il Sensei Norihiro Yagi e bastano pochi capitoli per capire il perché questa serie sia diventata così iconica e riconoscibile.

Da adolescente, quando mi sono avvicinato a questa serie, il paragone con Berserk nacque spontaneo per la natura malinconica e vendicativa che accomuna Gatsu a Clare; rileggendo il primo volume ora, da ben più maturo la serie è molto più vicina alla celeberrima saga di The Witcher piuttosto che a Berserk, seppure si possano comunque fare dei paragoni.

La peculiarità di Claymore non è tanto nel fatto che le combattenti in questione siano degli ibridi tra due razze diverse, quanto il fatto che temano la loro stessa natura, come delle bombe ad orologeria, il cui ticchettio risuona inesorabile, condizionando le loro esistenze.

Se in altri Manga, soprattutto contestualizzandoli al periodo storico in cui è uscita questa serie, proponevano protagonisti mezzosangue, in Claymore questa doppia natura è vista come asfissiante, una spada di Damocle pronta a cadere.

Clare è una guerriera risoluta, con chiari in mente tanto l’obiettivo da raggiungere quanto cosa fare per ottenerlo, ma il tormento interiore, il suo passato oltre alla sua nuova natura la rendono un personaggio incredibilmente affascinante per un lettore che cerca la stratificazione dei personaggi.

La storia in generale approfondisce non soltanto la lotta tra umanità e Yoma ma anche le vite delle Claymore.

Il ritmo non è sempre serrato, anzi, così come esteticamente parlando la serie potrebbe non colpire d’impatto il lettore contemporaneo, ma state pur certi che se darete il giusto tempo a questo Manga, sarete ampiamente ripagati.

Esteticamente parlando, il tratto di Yagi-sensei è preciso, pulito e meticoloso, riesce a rendere tantissimo la grazia delle guerriere così come la celerità dei combattimenti, seppur i tanti sfondi bianchi non vi faranno gridare al capolavoro.

In definitiva Claymore è un seinen dal mio punto di vista più che uno shonen, un Manga pronto a farvi riflettere sulla natura umana e sulla coscienza di sé, oltre ad offrirvi momenti concitati, colpi di scena incisivi e momenti toccanti.