La Fortuna di Nikuko

31 Maggio 2022 0 Di Akumetsu

Una donna esuberante, leggera e spesso imbarazzante con una figlia che è il suo esatto opposto. Scoprite il loro particolarissimo rapporto in La Fortuna di Nikuko.

La Fortuna di Nikuko

La Fortuna di Nikuko

Trama


Kikuko, una giovane ragazza che frequenta le scuole medie e conosciuta da tutti come Kikurin, vive in un piccolo ed umile paesino marittimo. Qui si conoscono tutti, si conoscono pregi e difetti di chiunque ma il compito è reso ancora più facile quando si è effervescenti come Nikuko, madre single di Kikurin, che lavora presso la taverna di Sassan. Lei non passa mai inosservata non soltanto per le sue rotondità, ma anche e soprattutto perché è una donna chiassosa, spassosa, schietta oltre ogni limite, incapace di trattenere pensieri o sentimenti.

Pensate quanto può essere dura per una preadolescente come Kikurin vivere con una presenza tanto ingombrante, a maggior ragione se si ha un carattere estremamente serio e maturo, forzato anche dalle peripezie che una madre del genere ti ha fatto vivere.

Le due affronteranno un periodo molto importante, di transizione, che metterà a nudo delle verità scioccanti e dolorose, tra scoperte, prese di coscienza e rivelazioni.

Schede


Scheda Film

Titolo Originale Gyokou no Nikuko-chan
Regia Ayumu Watanabe
Sceneggiatura
  • Kanako Nishi (Romanzo originale)
  • Satomi Ohshima
Studio Studio 4°C
Anno 2021
Curiosità Il Film è arrivato nei cinema italiani dal 16 al 18 maggio 2022 grazie a Dynit e Nexo Digital per il progetto Anime al Cinema 2022.

Recensione


Amici, La Fortuna di Nikuko è un film dalla forza emotiva straordinaria, capace di restare attaccato al vostro cuore prepotentemente, nonostante una discutibilissima narrazione, suo gigantesco difetto.

Mai come in questo caso le immagini e il character design possono essere fuorvianti, facendo credere allo spettatore di trovarsi di fronte ad un racconto comico, che magari strizza l’occhio ai bambini.

La fortuna di Nikuko è tutto fuorché una storia per ragazzini, ma una matura analisi della maternità, di ciò che significa essere genitori nel profondo, di quanto soltanto un dialogo schietto, senza remore, possa creare un rapporto genitore-figlio saldo e potente, oltre ad uno scorcio intenso sulle difficoltà del crescere.

Nel corso del film vedremo i due punti di vista delle protagoniste partendo dalla giovanissima Kikuko che ha un vissuto profondamente segnato da una madre immatura, fin troppo leggera nei confronti degli altri che, pur di inseguire illusorie relazioni, ha finito per costringere Kikurin ad una vita di solitudine e di incertezze.

Nel suo nuovo contesto di vita però la piccola si trova bene, stringe una bella amicizia con la sua coetanea Maria e forse si sta anche aprendo alla sua prima cotta. Il suo più grande problema è la presenza ingombrante della madre Nikuko, per la quale non solo prova principalmente imbarazzo, ma soprattutto vede come l’esempio da NON seguire.

Nikuko dal canto suo è una donna che sembra quasi surreale, cartoonesca, tanto da essere descritta quasi come Totoro in più di un’occasione; mangiona, distratta, incapace di tenere per sé una riflessione o un sentimento, maldestra, che si getta in relazioni sentimentali senza pensarci su due volte…insomma un caos ambulante e travolgente di cui è praticamente impossibile non notare.

La bellezza della trama, oltre che della morale di questo film, è il riuscire a vedere nettamente i punti di vista non solo di due persone così diverse, ma soprattutto le implicazioni della relazione tra due persone così diverse legate strettamente dal loro essere madre e figlia, ruoli che non sono così definiti come dovrebbe essere.

Altra perla di questo film è la bellissima dimostrazione di cosa significhi essere genitori, dell’amore incondizionato che fa nascere nel cuore di una persona tanto da stravolgerne obiettivi, priorità, donando una forza fuori dal comune. Il finale è la quintessenza dell’emozione, di un amore trascendente che finirà sicuramente per farvi commuovere come è successo a me.

Il più grande problema di questo film, più grande anche delle mastodontiche dimensioni della paciosa Nikuko, è insita nella narrazione degli eventi, completamente squilibrata e con forzature che lasciano di stucco ma non solo per i colpi di scena.

Alla fine del film questioni come la perspicacia di Kikurin, il Centro frequentato da Ninomiya, la verità sul passato di Nikuko resteranno dei misteri; inoltre ci sono parti alle quali viene dedicato un tempo molto esteso per la sua esposizione e parti invece narrate più frettolosamente, quasi a voler racchiudere tutto in quel determinato minutaggio, facendo anche pensare che forse ci sia stato qualche taglio di troppo.

A prescindere dalla motivazione non è giustificabile perché priva il film parzialmente della forza narrativa, oltre ad essere stilisticamente criticabile e con qualche falla bella e buona.

Stilisticamente parlando il film è un bellissimo esempio di animazioni tradizionali, con un character design molto bello che sceglie di enfatizzare la figura di Nikuko con un design e animazioni volutamente cartoonesche, distaccandosi totalmente da tutti gli altri personaggi, accurato nella descrizione dei paesaggi, sfondi davvero meravigliosi, oltre ad animazioni fluide e naturali, incredibilmente verosimili.

In conclusione La fortuna di Nikuko è un ottimo prodotto che sarebbe potuto essere un capolavoro se avesse avuto una coerenza narrativa più accurata ed una progressione più lineare, che tolgono davvero molto alla bellezza di questo film d’animazione.

VideoRecensione



Trailer