Bright – Samurai Soul
10 Marzo 2022Bright – Samurai Soul è un film d’animazione ambientato nel periodo Edo spinoff del film urban fantasy Bright con Will Smith, entrambi distribuiti da Netflix.
Trama
1868, il castello di Edo è preso d’assalto dall’esercito del Nuovo Governo. Durante la sanguinaria battaglia, Izou combatte per difendere lo Shogun Yoshinobu Tokugawa. A mettere fine allo scontro, però ci penserà un elfo che sprigionerà uno straordinario potere e ripristinando la pace.
Passano gli anni, ormai il vecchio regime ha ceduto il passo al rinnovamento Meiji. Izou è diventato un ronin e lavora come guardia in un bordello dove viene portata una giovane e irrequieta elfa per essere venduta. La ragazza ha però poteri particolari che le consentono di guardare la purezza dell’animo delle persone e delle loro intenzioni. È così che inizia a fidarsi dell’Alta Cortigiana Chihaya che fa di lei la sua assistente personale.
Tutto cambia, però, in seguito ad un assalto al bordello. Orchi, Goblin e Nani fanno irruzione dando inizio ad una vera e propria strage su ordine di una misteriosa figura mascherata. Sono alla ricerca di un elfo.
La giovane elfa Sonya dovrà scappare, ma è veramente lei l’obiettivo? E perché? Sarà compito di Izou aiutarla a raggiungere Hakodate, la terra degli elfi.
Schede
Scheda Film
Titolo Originale | Bright: Samurai Soul |
Regia | Kyohei Ishiguro |
Sceneggiatura | Michiko Yokote |
Musiche | Lite |
Produttore | Arect |
Distribuzione | Netflix |
Anno | 2021 |
Recensione
Bright – Samurai Soul è sicuramente un bel film dinamico e avvincente. La miscela di fantasy occidentale e orientale in un’ambientazione che oscilla tra periodo Edo e Meiji risulta estremamente affascinante.
La trama è ben costruita e parte sin da subito in maniera veloce con scontri e colpi di scena. I personaggi principali sono ben costruiti e approfonditi consentendo al lettore di comprenderne motivazioni e sentimenti. Forse, tuttavia, questa stessa velocità rende un po’ troppo drastici alcuni colpi di scena restituendo un lieve senso di straniamento nello spettatore in alcuni passaggi. Nel complesso, tuttavia, lo sviluppo è avvincente e ben costruito.
Ottima, come anticipato, è l’ambientazione: i vari personaggi, le razze, le armi e le loro caratteristiche peculiari, tutto si armonizza alla perfezione.
La grande nota dolente, però, arriva parlando della grafica. Per quanto le animazioni siano ben fatte, molto fluide e naturali, la cell-shading è un pugno nell’occhio. Purtroppo non riesco proprio ad abituarmi a questo tipo di grafica da videogame. L’effetto restituito è sempre molto finto e decisamente innaturale nonostante la fluidità dei movimenti.
Bright – Samurai Soul è, in conclusione, un bel film, senza troppe pretese ma comunque piacevole e godibile.