Mashle: Magic and Muscles

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Nel mondo di Mashle la magia è tutto ed è utilizzata con disinvoltura in ogni aspetto della vita; in base a quanto potere magico si possiede, si possono raggiungere i vertici della società, a maggior ragione se si diventa un illuminato divino, lo studente di magia più talentuoso dell’anno, un individuo accettato ed ammirato da tutti.

Mash Burnedead non ha queste ambizioni: è un ragazzo semplice che vive nel bosco con suo nonno, allenando il suo corpo strenuamente e divorando bignè; questo perché Mash è totalmente privo di poteri magici, motivo per cui suo nonno ha scelto di vivere lontano da una società che avrebbe discriminato suo nipote per la sua condizione.

La sua quotidianità, fatta di severi allenamenti e bignè viene stravolta quando un giorno, contravvenendo al divieto del nonno, decide di andare in città per approfittare di un’offerta su alcuni bignè speciali!
Il suo atteggiamento stralunato, misto al non utilizzare alcuna magia, attira l’attenzione della polizia magica che lo segue fino a scoprire la verità!

Brad Coleman, implacabile poliziotto che si è messo sulle sue tracce, vede qualcosa nel ragazzo e nella sua forza di volontà, così decide di proporgli un patto: lui terrà il suo segreto ma in cambio Mashle dovrà entrare nella prestigiosa Accademia di magia di Easton e diventare un illuminato divino.

Il ragazzo accetta senza esitazione, imbarcandosi così in un’impresa a dir poco titanica.

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Amici, Mashle è una serie divertentissima e leggera ma con alcuni elementi che non mi permettono di “godermela” appieno.

La storia è estremamente lineare, con tanti personaggi soltanto introdotti, fatta eccezione per il protagonista Mash, fulcro di tutta la storia.

Il ragazzo è privo di qualsivoglia potere magico, vive soltanto per gli allenamenti ed i bignè, è estremamente buono, legatissimo a suo nonno e senza alcuna particolare ambizione nella vita. Tutto ciò che fa è la conseguenza di un suo errore, innescando questa ardimentosa impresa che dovrebbe essere impossibile.

Gli espedienti, semplici ma efficaci che il ragazzo troverà, uniti alla sua determinazione, gli permetteranno di superare le varie prove, sempre con una vena comica spiccata, mista a colpi d’impatto dalla grande presa.

Tutto il resto è ancora accennato, ma la storia progredisce in modo tale da incuriosire, e non poco, il lettore.

Il problema che però personalmente ho riscontrato, è il fatto che questa serie mi sembra un “more of the same”, mi spiego meglio: Mash sembra Saitama che fa un viaggio ad Hogwarts, con una spolverata di Black Clover.

Se Mash riesce a superare le varie difficoltà è grazie alla sua poderosa, spaventosa forza fisica, tanto potente da essere sconvolgente sia per il lettore sia per i personaggi della storia.

Purtroppo per me questa caratteristica non mi è nuova, anzi, avendolo provata in maniera molto più poderosa con One-Punch Man; stessa cosa vale per l’aspetto della magia, che è fortemente ispirato al mondo di Harry Potter…con tanto di quidditch, seppur chiamato con un nome diverso.

Personalmente non sono riuscito a dissociare Mashle da queste altre opere, non sono riuscito a restarne piacevolmente sorpreso o coinvolto, divertito sì ma non coinvolto.

Altra pecca, dal mio punto di vista, è nei disegni di Hajime Komoto, incostante e a volte troppo piatto, poco accattivante in linea generale.

In definitiva Mashle è una serie che potrà sicuramente attirare l’attenzione di appassionati di storie leggere, divertenti, con un personaggio assurdo e risoluto, oltre all’elemento magico.
Aspettatevi però di rivedere elementi già visti ed apprezzati in altre serie, quindi non restatene eventualmente delusi e provate ad andare oltre per apprezzarne lo spirito.