The Poetry of Ran

18 Luglio 2021 0 Di Akumetsu

In un mondo afflitto da creature antropofaghe, I Figli dell’Impurità sono deputati alla loro eliminazione. Scoprite la vita di uno di essi, Ran e del suo terribile destino in The Poetry of Ran.

The Poetry of Ran

The Poetry of Ran

Trama


Questa serie è ambientata in un mondo abitato dai Karma, creature mostruose che sono state contaminate dalla malvagità votate unicamente alla distruzione e allo sterminio.

Per fronteggiare questa terribile minaccia è stato fondato l’ordine dei Figli dell’Impurità, guerrieri addestrati a combattere sfruttando armi speciali, le uniche in grado di scalfire le armature o semplicemente la pelle coriacea dei Karma. I Figli dell’Impurità però devono portare un terribile fardello in quanto ogni volta che riescono a compiere il loro dovere, devono accogliere nel loro corpo l’oscurità che albergava nei loro nemici.

In questo mondo in cui il pericolo è dietro l’angolo viaggia Tolue, giovane trovatrice in cerca dell’ispirazione per creare una canzone che possa donare gioia e speranza a chiunque la ascolti; proprio durante uno dei suoi viaggi che si imbatte in Ran, un Figlio dell’Impurità che a dispetto della sua potente aura, ha un gran cuore.

Il loro incontro li unirà in un viaggio di salvezza e redenzione dall’incredibile fascino.

Scheda


Scheda Manga

Titolo Originale Kegare no Uta
Autore Yusuke Osawa
Editore Kadokawa Shoten
Collana Dragon Age Extra
Editore Italiano Star Comics
Tankobon 2 (completa)
Genere Seinen

Recensione


Amici, The Poetry of Ran è un’ottima opera fantasy che sicuramente riuscirà a rapire i cuori di tantissimi appassionati di questo genere e non solo.

Il destino ha voluto che Star Comics mi consegnasse questa mini serie in due volumi il giorno dopo la scomparsa del Sensei Kentaro Miura, un artista a cui sono particolarmente legato perché è grazie alla sua opera d’arte se mi sono seriamente addentrato nel mondo dei Manga; mi è venuto in mente che dalla sinossi e dallo stile grafico, The Poetry of Ran mi aveva ricordato subito Berserk e quindi ero entusiasta di poterlo leggere per capire se e quanto quest’opera fosse ispirata alla narrazione delle gesta di Gatsu il Cavaliere Nero. In virtù di questi ricordi e della scomparsa di Kentaro Miura ho deciso di leggerla proprio il giorno dopo l’annuncio della sua dipartita, non so se animato da una voglia di manifestarne la forza oppure per cercare di lenire il mio dolore; ad ogni modo i rimandi a Berserk sono parecchi, seppure non riguardino l’anima di questa serie, molto più leggera, luminosa, rispetto al capolavoro del Sensei.

Leggendo The Poetry of Ran sicuramente vi troverete in un mondo medievaleggiante, fantasy, con tremende creature antropofaghe ed un guerriero che li stermina vestito di nero armato di uno spadone gigante. Non lasciatevi però fuorviare, anzi, addentratevi in questa storia senza timore di vedere una storia pallida imitazione perché The Poetry of Ran è simile nella forma ma non nella sostanza.

Partiamo dai protagonisti, da Ran il Figlio dell’Impurità che ha una incrollabile motivazione nel combattere ma che ha una positività incredibile, riuscendo ad ammantarsi della speranza che tutto possa risolversi per il meglio. Ha tramutato la sua tristezza ed il suo dolore nella sua forza, non per sterminare i Karma, ma per proteggere le persone ed impedire che il suo passato possa capitare agli altri.

Tolue è una bravissima ragazza, onesta, gentile, assolutamente priva di malizia o forza in battaglia, ma motivata dalle migliori intenzioni.

Le positività dei due creerà tra di loro una bella alchimia che renderà il viaggio più piacevole, smorzando con una vena comica i tanti momenti crudi e di tensione presenti nella serie.

Tra l’incapacità di sorridere di Ran che ogni volta gli disegnerà una smorfia assurda sul volto ed il davanzale sballonzolante di Tolue, il lettore si troverà a ridere naturalmente, senza che il tutto sembri avulso dal contesto.

Anche tutti gli altri personaggi avranno il loro peso, seppur la loro caratterizzazione sia limitata fondamentalmente dalla brevità dell’opera. Jil, la nobile guerriera dell’Ordine del Lupo Nero è quella più approfondita ma sarà a tutti gli effetti una comprimaria; molto interessanti sono anche la bellissima elfa Mina ed il comandante Gayl; ottimo anche il nemico della serie, Sagarith, seppur sia il classico cattivo: non vi svelo il suo background per non spoilerare, ma sarà un avversario a dir poco ostico, seppure non è minimamente paragonabile a Grifis.

Il finale è buono, rispecchia la positività di fondo dell’opera, anche se io ne avrei preferito uno leggermente diverso.

Tecnicamente parlando il tratto di Yusuke Osawa è semplicemente incantevole: il mangaka riesce a realizzare tanto un tratto forte e deciso nei personaggi maschili, nelle armi così come nella descrizione del background, armonioso e bellissimo nella descrizione dei personaggi femminili, ma anche riuscendo a realizzare dei nostri terrificanti, per tanti versi simili agli apostoli di Berserk.
Le tavole sono sempre ricche di dettagli, organizzate benissimo, con scene di combattimento davvero vibranti e palpitanti.

In definitiva The Poetry of Ran è un’ottima serie che sicuramente sarà apprezzatissima dagli appassionati di fantasy, che potrà però essere apprezzata anche dagli appassionati di shonen d’azione con quel pizzico di violenza non disturbante.
Dal mio punto di vista è una delle opere che è stata ispirata dal capolavoro del compianto Sensei Kentaro Miura, senza esserne né la riproposizione ma neanche l’erede.

VideoRecensione