I Figli del Mare – Children of the Sea

28 Novembre 2019 0 Di Akumetsu

Una storia visionaria ed intima che aprirà i vostri occhi alle meraviglie ed i misteri del Mare: questo è I Figli del Mare – Children of the Sea.

I Figli del Mare - Children of the Sea

I Figli del Mare – Children of the Sea

Trama


Ruka è una ragazza tenace, caparbia che proprio a causa del suo carattere non riesce a fare amicizia con gli altri. In cuore suo vorrebbe solo poter volare, ed inseguendo questo desiderio, vive la sua vita spingendosi sempre oltre se stessa.
Durante le vacanze estive fa parte della squadra di pallamano della sua squadra; in giorno finisce per infortunare volontariamente una sua compagna a causa di uno screzio avvenuto in precedenza. Per questo motivo Ruka viene cacciata dalla squadra ma la ragazza non svela l’accaduto alla madre, per continuare a passare le sue giornate fuori di casa.
In giorno, dopo aver litigato ancora una volta con l’indolente madre, decide di recarsi dal padre che dirige un acquario a Tokyo. Qui incontra due ragazzi molto particolari: Sora e Umi sono infatti due fratelli ritrovati in mare, che sono stati allevati da un branco di Dugonghi.
Questo incontro cambierà non soltanto l’estate di Ruka, ma la sua vita e la sua visione del mondo.

Scheda


Scheda Film

Titolo Originale Kaijū no kodomo
Regia Ayumu Watanabe
Soggetto Daisuke Igarashi
Character Design Kenichi Konishi
Studio Studio 4°C
Musiche Joe Hisaishi
Produttore Italiano Dynit
Curiosità Questo è il terzo titolo della stagione autunno/inverno di Anime al Cinema 2019.

Scheda Manga

Titolo Originale Kaijuu no Kodomo
Autore Daisuke Igarashi
Editore Shogakukan
Editore Italiano Planet Manga
Tankobon 5 (completato)
Genere Seinen

Recensione


Amici, Children of the Sea è un’opera davvero molto toccante, criptica, che riuscirà a trascinarvi con forza costante nel vortice della storia che vuole raccontare. Una trama intima, che parla direttamente al cuore del lettore o dello spettatore, che vuole soprattutto trasmettere due messaggi fondamentali: l’incomunicabilità e l’incapacità di riuscire a trasmettere chiaramente le emozioni e i sentimenti, e quanto ogni singola vita sia il riflesso dell’intero universo.

Parlando della trama per come originariamente è stata strutturata e portata avanti nel Manga, la storia parte da un contesto estremamente comune per poi dipanarsi in un oceano quasi sconfinato di sottotrame, esperienze, eventi soprannaturali incredibili, per poi riuscire a fare convergere il tutto nel rito della nascita. Per le sottotrame e la costruzione dei personaggi e come riesca la storia poi ad avere una degna conclusione, la narrazione è a dir poco magistrale, risultando sì complessa per temi e messaggi all’utente finale, ma al tempo stesso riuscendo ad essere coerente.
La storia ruota intorno alla relazione che si creerà tra i fratelli cresciuti in mare Sora e Umi, e la complicata Ruka che finirà per essere attratta non solo inspiegabilmente da loro ma soprattutto da un certo punto in avanti, sembrerà per lei l’unica cosa da fare, nonostante le incredibili difficoltà alle quali andrà incontro.
La relazione tra i tre non è propriamente definibile perché è più di una profonda amicizia ma non mi sento di definirla amore, almeno tra di loro. Se Sora e Umi sembrano degli eroi classici, le cui azioni sono mosse da un destino già scritto e al quale non sembrano in alcun modo volersi opporre, Ruka invece è più consapevole di ciò che accade ma vincolata ad andare fino in fondo da una sua profonda brama di conoscere la verità. Il destino dei due ragazzi è ovviamente il riflesso della visione del mondo descritto da Igarashi, che ritrova nel mare l’inizio e la fine di ogni cosa. Le leggende e le testimonianze riportate nel Manga arricchiscono ancora di più questo titolo, che racconta una storia davvero nuova ed incredibilmente affascinante.

Se finora abbiamo parlato dell’opera originale è perché pensiamo che questo titolo sia incredibilmente affascinante, ricco di pathos e davvero emozionante, che apre gli occhi su un mondo ancora sconosciuto come quello degli oceani e le creature che lo abitano. Il fascino e la forza di questo titolo però si perdono nella sua controparte animata.
La trama del Film è rivisitata, non solo adattata, quindi assistiamo ad alcuni cambiamenti che destano non poche perplessità vedendo il film, ad un finale diverso (in parte) rispetto all’originale ma soprattutto le parti che non sono state inserite, purtroppo per lo spettatore, erano necessarie per la comprensione globale della storia e soprattutto per capire cosa questo Film vuole effettivamente trasmettere.
Se nel finale del manga ci ritroviamo “provati” per il viaggio e il processo che porta alla scoperta della verità, nel finale del Film lo spettatore si trova spiazzato, confuso, finendo per essere perso tra le onde del vasto oceano.
Questo è un gigantesco peccato, perché la storia narrata in Children of the Sea, la complessità degli argomenti trattati e soprattutto le atmosfere che si respirano (euforia, paura, eccitazione, ansia e soprattutto meraviglia e passione) con la veste grafica realizzata dallo Studio 4°C, avrebbe donato a noi appassionati un Film a dir poco eccezionale.

Dal lato tecnico ed estetico infatti si è riusciti a rispettare il character design originale di Daisuke Igarashi ma migliorandolo notevolmente, per poi esaltare la cura del dettaglio delle creature marine e soprattutto delle rappresentazioni naturali di questo Film. Il cielo, le piogge, il mare con le onde ed i suoi sconfinati fondali sono resi con una bellezza da lasciare senza fiato, diventando una gioia sublime per gli occhi quando si fondono con i giochi di luce e le animazioni fluide, che coinvolgono lo spettatore facendolo sentire nel vivo degli eventi, quasi come se ci si trovasse a vedere un Film in 3D.

In conclusione Children of the Sea è un titolo bellissimo, intenso e visionario, che merita assolutamente di essere conosciuto. La sua controparte è un buon adattamento, che ha sicuramente il merito di fare vivere allo spettatore un’esperienza cinematografica incredibile ma che resta però soltanto a livello estetico, perdendo il mordente e la meraviglia che la storia in sé e la narrazione che fanno di Children of the Sea un titolo dal profondo valore.

VideoRecensione


Trailer