La Pomme Prisonnière

28 Dicembre 2018 0 Di Hiruma

La Pomme Prisonnière è uno spaccato di vita, a metà tra l’onirico e l’assurdo, di una giovane Detective Privata e i suoi gatti, in una Venezia magica e surreale.

La Pomme Prisonnière
La Pomme Prisonnière

Trama


Mariel Imari è un’investigatrice privata veneziana decisamente sui generis. Le sue giornate le passa a girare nuda o semi nuda nella sua casa (e non solo) pressoché isolata dal mondo, insieme ai suoi gatti che cerca costantemente di piegare al suo volere senza successo. Una serie di avventure e disavventure tra mistero ed erotismo dalla vena eccentrica e affascinante.

Scheda


Scheda Manga

Titolo Originale La Pomme Prisonnière
Autore Kenji Tsuruta
Editore Hakusensha
Editore Italiano J-Pop
Tankobon Volume Unico
Genere Seinen

Recensione

Dopo Le Memorie di Emanon e I Viaggi di Emanon, come non leggere La Pomme Prisonnière, ultimo capolavoro del maestro Kenji Tsuruta che sembra ricoprire ogni sua tavola, ogni suo racconto con un velo che lo rende quasi etereo, intangibile. Come già visto nelle opere precedenti, anche in questo caso spicca la passione per il misterioso, il surreale, l’incompiuto, l’onirico; un mix di personaggi e avvenimenti che lasciano il lettore tra l’incantato e l’imbambolato nel leggere un’opera completa e non al tempo stesso, che ha detto tutto e niente dei suoi attori, che ha una fortissima carica erotica talmente naturale e delicata da sembrare scomparire.

Il sensei Tsuruta sembra creare volontariamente una grossa distanza tra il lettore e i suoi personaggi; non cerca in alcun modo di creare empatia o immedesimazione. Anzi. Tsuruta sembra quasi divertirsi nel creare personaggi che spingano il pubblico a cercare a tutti i costi tale immedesimazione senza però riuscirci: tutti vorremmo capire cosa passa per la testa della giovane e bella Mariel, o almeno immaginarlo, ma è impossibile. Ma questo non ci impedisce di continuare a provarci.

I disegni sono, poi, qualcosa di stupendo e in perfetta sintonia con quanto appena detto. Pochi, pochissimi retini, linee chiare e sottili, frammentate, a tratti abbozzate o confusionarie a seconda delle esigenze, ma sempre in grado di tirar fuori dalla tavola un senso di pace e armonia unico nel suo genere.