A.I.C.O. – Incarnation

29 Marzo 2018 0 Di Akumetsu

A.I.C.O. – Incarnation è una serie che solleverà non pochi dilemmi etici, attraverso una storia avvincente ed emozionante.

A. I. C.O -Incarnation-

A. I. C.O -Incarnation-

Trama


Aiko Tachibana è una giovane liceale solare e molto dolce, che passa le sue giornate tra studio, club di aeroplanini di carta e con le sue amiche. La sua vita però cambia radicalmente quando si trasferisce nella sua scuola un ragazzo, Yuya Kanzaki, che si mostra sin da subito interessato proprio ad Aiko.
Il ragazzo inizia a passare quanto più tempo possibile con la ragazza fino a quando un giorno impedisce che quest’ultima venga rapita. Yuya la porta in salvo e la conduce in un covo segreto, presieduto da un gruppo che sta operando in gran segreto per debellare il Burst. Questo è un fenomeno causato da un esperimento su alcune cellule artificiali andato male, che una volta impazzite hanno iniziato una sovraproliferazione, inglobando un’intera area intorno il centro di ricerca. Il gruppo al quale appartiene Yuya è diretto da Susumu Kurose, eminente scienziato nonché ex collega del padre, morto proprio a seguito del Burst. Secondo Yuya, Aiko è la chiave per distruggere il Burst, per annullare definitivamente l’attività delle cellule artificiali che sono ancora attive e ingestibili.
Come mai Aiko è la chiave di tutto? Come può una ragazza del tutto normale e tranquilla, poter mettere la parola fine ad un problema tanto annoso? E chi è Yuya?
Scoprirete le risposte a queste domande, affrontando un viaggio fatto non soltanto d’azione e combattimenti, ma anche all’interno del concetto stesso dell’umanità stessa.

Scheda


Scheda Anime

Regia Kazuya Murata
Soggetto Yuuichi Nomura
Mecha Design Takeshi Takakura
Studio Bones
Musiche Taro Iwashiro
Produttore Italiano Netflix
Episodi 12 (completa) [Vai a Lista Episodi]

Recensione


Amici, A.I.C.O. – Incarnation è una serie ben fatta, intrigante non soltanto per il suo dinamismo ma anche per tutti i suoi risvolti etici.
La particolarità di questa serie è il fatto di riuscire a portare avanti di pari passo, azione, mistero e dilemmi etici, realizzando un mix sempre più avvincente ed intrigante.
Se la storia riesce ad essere intrigante, buona parte del merito va data ai suoi personaggi, partendo proprio dalla dolce ma anche decisa Aiko, passando poi ai Diver che li condurranno nella zona controllata dal Burst, per la squadra segreta alla quale appartiene Yuya, fino agli antagonisti.
Il nemico principale, il professor Kyosuke Isazu, sarà un “cattivo buono”, nel senso che è mosso da un nobile intento, tale da non riuscire a suscitare sentimenti negativi, anzi. A volte mi sono ritrovato addirittura a parteggiare per lui, nonostante sia disposto davvero a tutto pur di raggiungere il proprio obiettivo. Aiko però è sicuramente il personaggio più forte e sorprendente di tutti, che vedremo crescere esponenzialmente e che diventerà padrona del proprio destino nel finale. La ragazza sarà messa a dura prova in ogni episodio, costantemente portata al limite dalle verità che saranno riportate alla luce, che arriveranno addirittura a mettere in discussione la sua stessa natura. Questo è uno dei punti chiave dell’intera serie, uno degli elementi che la rende così affascinante. In un processo di clonazione, l’essere artificiale è da considerarsi un oggetto oppure è anch’egli da considerare umano? Sarebbero i ricordi dell’essere originale ad influire sulla sua percezione di se stesso, oppure sarebbero soltanto un punto di partenza?
Se a questo aggiungiamo la chiave del tutto, che scopriremo negli episodi finali, ci troviamo di fronte ad una fantascienza non troppo distante dalla nostra scienza reale, aumentando ancor di più la convinzione sulla bellezza di questa serie.
Tecnicamente la serie è di ottimo livello, con un buon character design e animazioni eccellenti, che conferiscono una mobilità davvero realistica.
Un plauso poi va fatto al doppiaggio: questa è il primo Anime di Netflix con un cast di altissimo livello nella stragrande maggioranza dei personaggi, partendo da Claudio Moneta ed Emanuela Pacotto ad esempio.
Finora soltanto Fate/Apocrypha mi aveva convinto in questo senso, seguito da B: The Beginning, ma questo cast è d’altissimo livello e balza al primo posto nella mia personale classifica. Ovviamente non valuto la bellezza di una serie dai suoi doppiatori, così come non è la quantità di doppiatori famosi e/o esperti ad influire sulla buona riuscita di un personaggio; è però altrettanto vero che sicuramente può incidere globalmente sul giudizio della stessa, che con un cast meno affermato, può subire una sorta di pregiudizio e quindi risultare meno “professionale”.
A.I.C.O. è una serie di ottimo livello, dinamica ma anche introspettiva, che dà ulteriore merito a Netflix per la sua scelta di Anime da portare al grande pubblico internazionale.

Trailer