Devilman Crybaby

8 Febbraio 2018 0 Di Akumetsu

Devilman Crybaby è l’Anime, prodotto da Netflix, che celebra i 50 anni della celebre serie creata da Go Nagai: Devilman.

Devilman crybaby Visual 3

Devilman crybaby Visual 3

Trama


Akira Fudo è un ragazzo timido e impacciato che vive con la famiglia Makimura a causa della lontananza dei suoi genitori per lavoro. Grazie alla convivenza il ragazzo sviluppa un forte rapporto di amicizia con Miki, primogenita dei Makimura.
Un giorno torna in Giappone Ryo Asuka, un vero e proprio genio che, grazie alle proprie doti, è diventato in breve tempo un celebre professore con cattedra in America. Il ragazzo è amico d’infanzia di Akira ed è tornato in patria per avvisare l’amico di un imminente quanto sconvolgente pericolo. Ryo ha scoperto che il mondo, prima della comparsa dell’uomo, era abitato da una razza violenta e sanguinaria, che sarebbe poi stata conosciuta con il nome di demoni. Nonostante si pensasse estinta, la razza dei demoni è sopravvissuta ed è pronta a fare guerra al genere umano pur di riottenere l’egemonia.
Per convincere l’incredulo amico, Ryo conduce Akira ad un sabba, durante il quale compaiono proprio dei demoni; mentre Akira è sconvolto dalla paura e spera solo di poter tornare sano e salvo alla sua vita, succede l’irreparabile: un demone, Amon, prende possesso del suo corpo.
Cosa accadrà ad Akira? Come cambierà la sua vita e soprattutto, riuscirà a mantenere la propria umanità?
Guardate questa serie per trovare la risposta a questi quesiti e non solo.

Scheda


Scheda Anime

Regia Masaaki Yuasa
Soggetto
  • Go Nagai (autore originale)
  • Ichirō Ōkouchi
Studio Science SARU
Musiche Kensuke Ushio
Produttore Italiano Netflix
Episodi 10 (completa) [Vai a Lista Episodi]
Curiosità La serie è stata distribuita in anteprima mondiale il 5 gennaio 2018 su Netflix

Recensione


Amici, Devilman Crybaby è un “libero”adattamento della celebre serie di Go Nagai, e onestamente sono rimasto deluso e confuso dopo averla vista tutta.
Questo mio duplice stato d’animo è dipeso fondamentalmente dalla direzione presa dall’adattamento, che ha fatto pochi cambiamenti, eppure sono stati significativi, appunto tale da realizzare una serie quasi completamente diversa rispetto all’originale.
Mi permetto di esprimere questo mio personale e quindi assolutamente opinabile giudizio, perché i sentimenti e lo stato d’animo che mi ha lasciato in eredità l’originale, non è assolutamente paragonabile a questo titolo.
Da sempre sono consapevole che i cambiamenti in un adattamento siano a volte praticamente necessari e cerco sempre di mettermi nella prospettiva dei creatori piuttosto che dell’appassionato, eppure in questa circostanza è difficile trovare giustificazioni alle scelte fatte.
La serie, all’inizio, sembra voler partire da tutt’altra parte, sia per la caratterizzazione dei personaggi, sia per le premesse. Poi, da poco dopo la metà della serie, si comincia a tornare all’originale, arrivando ad un finale quasi completamente identico al Devilman di Nagai.
Quindi perché cambiare così tanto?
Devilman di Go Nagai è un titolo in grado di straziare il concetto di umanità, di colpire la sensibilità del lettore, di farlo riflettere, di aprire la mente a riflessioni sulla natura umana, raccontata come una grande tragedia shakespeariana, alla base della quale vi sono solo l’amore e l’odio. Akira e Ryo, Devilman e Satana sono nell’originale Nagaiano, due opposti che si attraggono, il cui legame sarà sempre palesemente importante, esplodendo nel finale, nella scoperta della verità.
In questa serie solo le scene finali riescono a far riacquistare parte dell’originaria bellezza, che altrimenti avrebbe consegnato ai suoi spettatori soltanto un viscido e oscuro bastardo, egoista e malvagio fino al midollo.
In questa serie Akira è forse più debole all’inizio per dare ulteriormente valore alla sua umanità posteriore alla possessione demoniaca, eppure resta fondamentalmente un personaggio insulso e che agisce sul momento, senza cercare di affrontare le situazioni prendendo piena consapevolezza di ciò che accade.
Ryo è un invece il classico cattivo, senza fascino e tacciabile tranquillamente di pazzia. Confusionario e machiavellico, questo Ryo non sarà ricordato per il suo animo, quanto per il suo essere un personaggio incompiuto, malvagio e forse anche stupido, che poco riesce a riscattare il finale.
In questa serie è forse quasi più incisiva Miki, centro nevralgico quasi esclusivo della serie: Akira ne è innamorato in gran segreto, attira l’attenzione di pervertiti, provoca l’amore e odio di Mi-ko, per non parlare del gruppo dei rapper. Lei si che è ben definita, il problema non è neanche il fatto che agisca “dalle retrovie” quanto piuttosto che nell’ottica di una serie diversa, è un peccato che poi finisca per fare la stessa fine dell’originale.
Sirene, la bellissima Arpia, che fine ha fatto? Praticamente solo una comparsa, non ha la stessa verve e la stessa forza dell’originale…quindi perché inserirla?
Forse sono troppo critico nei confronti di questa serie perché sono profondamente legato al Devilman originale, una serie dalla crudeltà e dalla tragicità unica, ma anche una serie in grado di far riflettere e commuovere.
Allora analizzo questa serie giudicandola per ciò che è, ritrovandomi di fronte ad un Anime con una trama carente, che non riesce a convincere per la debolezza caratteriale dei suoi personaggi, per la sessualità centrale nonostante potesse essere altrettanto incisiva anche senza darle così tanto valore; colpi di scena scontati e banali, facilmente prevedibili (a volte praticamente preannunciati anche graficamente) e con un ritmo non troppo incalzante e che risulta alla fine, quasi frettolosamente arrivato a conclusione.
Character Design e stile non mi sono affatto piaciuti, a volte sembra addirittura poco curato e definito, a differenza delle animazioni che sono sempre estremamente fluide e che rendono più naturali e autentici i disegni poco convincenti.
Devilman Crybaby porta il peso del nome che porta, di un originale così iconico, dalla valenza storica oltre che culturale…ma che è criticabile anche come opera a se stante, incapace (ovviamente sempre e solo personalmente) di far affezionare uno spettatore, che alla fine della serie non avrà molto da ricordare, creando forse anche false convinzioni in chi non conosce l’originale.
Un vero e proprio peccato, un’occasione sprecata che sicuramente potrà lasciare spiazzati i fan dell’originale.

Trailer