Viaggio verso Agartha

17 Gennaio 2017 0 Di Hiruma

Asuna ama ascoltare la musica di un’apparente radio antica in un luogo nascosto tra i boschi dove incontrerà Shun, un ragazzo che le cambierà la vita.

Viaggio verso Agartha

Viaggio verso Agartha

Trama


Asuna ha perso il padre quando era ancora una bambina e sua madre passa tutto il giorno (e a volte anche la notte) fuori casa in quanto lavora come infermiera all’ospedale. Forse proprio grazie a tutto ció, Asuna è una ragazzina incredibilmente responsabile, bada a se stessa e alla casa ed è anche molto brava a scuola. Ciononostante, talvolta riesce a trovare un po’ di tempo per sé, e, quando ne ha l’occasione, ne approfitta per andare in un luogo segreto tra i boschi sulla montagna per ascoltare la musica da una specie di vecchia radio a galena lasciatele dal padre. Un giorno ascolta una musica quasi malinconica che la tocca nel profondo, una melodia che sembra voler esprimere lo stato d’animo di qualcuno. Proprio dopo pochi giorni Asuna s’imbatte in una misteriosa e terrificante creatura che la attacca; è a questo punto che fa la sua comparsa Shun, un altrettanto misterioso ma affascinante ragazzo che la salva uccidendo il mostro. Shun sostiene di venire da un luogo lontano chiamato Agartha, ma solo dopo che il corpo del ragazzo viene ritrovato privo di vita Asuna scopre, durante la lezione di un supplente, che Agartha è un leggendario luogo sotteraneo che nasconde il Portale della Vita e della Morte attraverso il quale pare si possano riportare in vita i morti. Inizia così il viaggio di Asuna e del suo professore Ryuji per raggiungere la leggendaria Agartha.

Scheda


Scheda Film

Titolo Originale Hoshi o ou kodomo
Regia Makoto Shinkai
Sceneggiatura Makoto Shinkai
Produttore
  • Noritaka Kawaguchi
  • Makoto Shinkai
Studio CoMix Wave
Musiche Tenmon
Produttore Italiano Kazé
Anno 2011

Recensione


Viaggio verso Agartha è un film davvero eccezionale: una trama completa e accattivante, dai presupposti un po’ pesanti ma ben smorzati da scene d’azione e altre più ironiche. Uno degli aspetti più belli è sicuramente il lavoro fatto sui personaggi: grazie ad un taglio fortemente introspettivo ci si riesce ad immedesimare facilmente in Asuna o nel suo professore Ryuji affrontando con loro il viaggio verso la città leggendaria di Agartha, affrontando timori, paure e malesseri, ma anche i momenti di gioia che addolciranno la storia.così come nei miti greci (e non solo) viene riproposto il tema della vita ultraterrena, della morte e della possibilità di riportare indietro i nostri cari dall’aldilà. Raccontano i miti, però, alla fine qualcosa andrà sempre storto: ma è davvero così? Asuna non riuscirà a rincontrare il ragazzo misterioso di cui si era innamorata? E cosa cerca Ryuji? Qual è il suo scopo?
Altro punto di forza del film, quello che poi caratterizza Makoto Shinkai, è la bellezza dei paesaggi, delle ambientazioni, dei disegni in generale, ma, soprattutto, dei colori. L’uso attento e curatissimo, quasi a livelli maniacali, del colore è ciò che più contraddistingue questo grande regista che rende ogni sua oper una vera e propria pace per gli occhi.
Lo stesso non si può dire, però, delle orecchie, ma questa è una pecca tutta italiana: la colonna sonora è splendida, le musiche perfette in ogni momento… ma poi i personaggi parlano… se volete vedere questo film, cercatelo in originale. Purtroppo, al momento, è stato fatto un solo doppiaggio ed a produrlo è stata la Kazè sfruttando doppiatori Italo-Francesi non professionisti… non poteva che uscirne qualcosa di veramente squallido che inficia notevolmente l’intera opera.
Questo però non vi deve fermare: speriamo che la Dynit, visto che sta portando in Italia le nuove opere di Shinkai, possa produrre un nuovo doppiaggio e ripresentare l’opera al pubblico italiano sotto una veste degna per un film di così alto livello.

Trailer