Alone in the Headwind

28 Agosto 2015 14 Di Akumetsu

Se amate le storie in cui il mistero e il sovrannaturale si legano senza che destare la vostra tranquillità, allora amerete ancor di più Alone in the Headwind.

Alone in the Headwind

Alone in the Headwind

Trama


La storia ha come protagonista la giovane liceale Tsuki Sato, ragazza solare e vivace che vive con un iper premuroso padre. Adora il liceo nonostante non riesca ad ottenere dei buoni risultati scolastici, ma la spensieratezza che la contraddistingue sta per essere turbata dall’arrivo del professor Fujihara, che sostituirà il preside a causa di un’improvvisa malattia. Il sostituto preside ha terrorizzato Tsuki e tutti i suoi compagni con la promessa di un’interrogazione a sorpresa, tutti eccetto Hikari Mori, un ragazzo che passa il tempo a dormire perché continuamente annoiato. Hikari è praticamente un genio e nonostante il suo atteggiamento è il primo della classe; così Tsuki e l’amica Yumi decidono di chiedere proprio il suo aiuto per ripassare e trovarsi pronte per la temibile interrogazione. Il ragazzo, anche se riluttante, accetta la proposta e iniziano a passare il tempo insieme. Un pomeriggio i tre passano fuori un negozio di bambole, in grado di muoversi proprio come se avessero una vita propria: il negozio è gestito da due strambi individui di nome Astaroth e Belial che li notano e con i quali riescono a stringere amicizia. Astaroth propone a Tsuki e Hikari di lavorare nel loro negozio come aiutanti part-time, proposta che viene prontamente accettata da Tsuki che adora le loro bambole. Questo darà inizio alla seconda parte del loro piano, il cui perno principale è proprio Hikari. Se vi state chiedendo cosa hanno in mente vi do soltanto un suggerimento: i nomi dei due negozianti non vi dicono niente? Leggete Alone in the Headwind è scoprirete la verità.

Scheda


Scheda Manga

Autori Ketsu
Editore Mangakugan
Capitoli 7 (in corso)
Genere
  • Shonen
  • Shojo

Recensione


Devo confessarvi amici che ho letto Alone in the Headwind dopo l’altro grande titolo creato dal talentuoso duo Ketsu ovvero Deep Green, nonostante quest’ultimo è uscito dopo e devo dire che la differenza tra i due lavori si nota molto. Per chi ha avuto modo di conoscere i Ketsu con Alone in the Headwind, trovandosi a leggere Deep Green si saranno sentiti spiazzati e sorpresi poiché in quest’ultimo lavoro hanno cambiato radicalmente registro e si sono incamminati in un percorso fatto di vite in gioco e misteri sconcertanti da svelare. Devo dire però che questo non compromette per niente la lettura inversa, come ho fatto io, passando da un manga “impegnato” ad uno più “tranquillo”, nonostante sia coinvolto il mondo del sovrannaturale, per la precisione il mondo demoniaco. Se vi aspettate una storia da apocalisse, beh allora devo dire di calmarvi semplicemente perché per adesso, i primi capitoli della storia ci portano sulle soglie dell’inizio vero e proprio della storia quindi è troppo presto per poterlo dire. È vero però che i toni finora usati attenuano il pericolo che il lettore potrà sentire nell’aria, come quando si preannuncia una tempesta all’orizzonte. Magari uno di quei temporali estivi che arrivano rapidamente scaricando tutta la loro forza per poi scomparire altrettanto rapidamente. L’impressione di Alone in the Headwind è proprio molto simile a questa situazione, una storia del crepuscolo, ovvero che attraversa una calda e tranquilla giornata per accompagnarci alle soglie di una serata ricca di mistero e che si preannuncia essere priva di stelle. Non posso dirvi troppo per non darvi troppi dettagli e privarvi del piacere di scoprire l’evolversi della storia, che come in Deep Green è narrata egregiamente ma che lascia più tempo al lettore per entrare nel vivo. Questo è spiegabile da quel cambio di registro di cui vi ho parlato all’inizio, che spinge sulle relazioni sentimentali prima di tutto e di ogni stravolgimento narrativo.
I protagonisti sono molto ben definiti e sono chiari, cristallini: Tsuki e Hikari non hanno punti oscuri ma anzi si presentano sin dalle prime battute in tutta la loro schiettezza e spontaneità e proprio questo sarà l’elemento che farà da collante per i due ragazzi e getterà le basi per una bella amicizia (e farà sperare in qualcosa di più ai lettori più romantici). Sono invece più complessi Astaroth, Belial e lo stesso preside sostituto Fujihara, riuscendo appieno nel loro compito di tessitori di fili nel backstage dello spettacolo.
Perfetta la simbiosi tra storia e disegni, che riflettono bene le intenzioni della storia e riescono ad esprimere con chiarezza anche i caratteri dei personaggi, soprattutto con un’ottima resa degli sguardi, facendo intravedere al lettore cosa alberga nei cuori e nelle menti dei personaggi in gioco.
Molto interessante a parer io ed encomiabile soprattutto, la scelta dei nomi dei due negozianti per il ruolo che hanno nella storia, che fa capire lo studio che c’è stato dietro nella creazione di una storia che possa essere anche “fedele” rispetto a determinate gerarchie che chi leggerà potrà capire e che fa ben sperare per il prosieguo.
Alone in the Headwind è un ottimo titolo, in grado di affascinare i lettori amanti del mistero e dell’ultraterreno ma che è permeato dai sentimenti e dalla positività. Un ottimo compromesso dunque tra storia ben fatta e toni non molto infervorati ma che si fa leggere e apprezzare tavola dopo tavola.