Ghost in the Shell
10 Settembre 2013Ghost in the Shell è il primo adattamento animato dell’omonima serie Manga creata da Masamune Shirow.
Trama
Il mondo nel quale è ambientato GITS (Ghost In The Shell) è completamente diverso dal nostro. La tecnologia è cresciuta esponenzialmente nel corso degli anni e ha fatto dei passi in avanti tanto grandi da rivoluzionare la morale ma soprattutto l’etica che da sempre ha contraddistinto e in parte limitato il progresso tecnologico umano. La ricerca si è concentrata soprattutto sulla cibernetica, portando a un nuovo stadio dell’evoluzione umana: gli esseri umani, infatti, possono impiantare nei loro corpi parti cibernetiche di varia natura, in modo da essere sempre collegati con la rete e soprattutto poter “comunicare” con varie apparecchiature; possono sostituire parzialmente o totalmente parti dei loro arti o organi interni con altri cibernetici, fino ad arrivare persino alla sostituzione del proprio cervello con uno cibernetico. Queste modifiche hanno quindi portato a un cambiamento radicale nella società, organizzando il mondo in diversi tipi o specie umane ovvero:
- Esseri umani puri: privi di qualsiasi impianto cibernetico (estremamente rari).
- Esseri umani con cyber-cervelli: la maggioranza della popolazione mondiale; persone che si sono sottoposte a interventi al proprio cervello e che attraverso componenti elettroniche, nano macchine e altri tipi di tecnologie possono fare calcoli e azioni degne di computer avanzati, parlare telepaticamente con altri individui con le stesse facoltà, essere sempre connessi alla rete e compiere operazioni di riscrittura, sovrascrittura e cancellazione della propria stessa memoria.
- Cyborg: esseri umani che hanno sostituito gran parte del loro corpo con componenti cibernetiche. Quando la percentuale organica sostituita raggiunge il 90%, allora si parla di Cyborg Completi.
- Androidi: Robot con sembianze umane, programmato con una personalità specifica per i compiti che dovrà svolgere; se fatti molto bene è difficili distinguerli dagli esseri umani.
- Robot: strumenti dalla forma umanoide che svolgono tutti i tipi di lavori e che non hanno né personalità né peculiarità di programmazione.
Altro elemento che ha cambiato la moralità è il concetto di Anima, definito in questo mondo Ghost; se tutti gli esseri umani possono sostituire il proprio corpo quasi totalmente con parti cibernetiche compreso cuore e cervello, dove risiede l’anima? Esiste? Qualora non fosse così cosa differenzierebbe un essere umano da un androide? Ovviamente il Ghost sarà anche il fulcro delle vicende della protagonista di questa serie, ovvero l’agente Motoko Kusanagi, un cyborg puro che rappresenta l’elemento di spicco della Sezione di Pubblica Sicurezza 9 conosciuta anche semplicemente come Sezione 9. Kusanagi è un cyborg puro sin da quando era una bambina, il che l’ha resa una donna molto introversa e dall’atteggiamento diretto e risoluto, mettendo in soggezione tutti i suoi sottoposti. La sezione 9 si occupa specificatamente dei casi di crimini sull’informatica e alla tecnologia. Il caso su cui stanno lavorando è una possibile fuga all’estro di brevetti tecnologici di alto profilo, nel quale sembra coinvolta una spia del governo giapponese e uno stato estero. Nella loro indagine però s’imbattono nel Signore delle Bambole, conosciuto anche come il Marionettista, un pirata informatico in grado di hackerare tutti i cervelli cibernetici, facendogli compiere ogni tipo di azione, modificando radicalmente i loro ricordi in maniera irreversibile. Perché è coinvolto? Quali sono i limiti di questo individuo e fin dove si spingerà? La risposta a questi e ad altri quesiti la troverete alla fine di questo fantastico Film.
Schede
Scheda Manga
Titolo Originale | Kōkaku kidōtai |
Autore | Masamune Shirow |
Editore | Kodansha |
Editore Italiano | Star Comics |
Tankobon | Unico |
Genere | Seinen |
Scheda Film
Titolo Originale | Kōkaku Kidōtai |
Autore | Masamune Shirow |
Regia | Mamoru Oshii |
Sceneggiatura |
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Character Design | Hiroyuki Okiura |
Mecha Design | Shoji Kawamori |
Studio |
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Musiche | Kenji Kawai |
Produttore Italiano |
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Reti Italiane | Rai 4 (10 dicembre 2009) |
Anno | 1995 |
Curiosità | Il film è noto per essere stato uno dei primi anime ad aver fuso con successo l’animazione tradizionale e l’animazione al computer. Ghost in the Shell è stato originariamente importato in Italia negli anni novanta da Polygram Video per la distribuzione in formato VHS. Polygram Video, committente del doppiaggio italiano, ha però adattato i dialoghi utilizzando come base i copioni della versione inglese anziché quelli originali giapponesi causando quindi alcuni errori nei testi italiani tra cui, per citare il più noto, l’utilizzo del nome “Signore dei Pupazzi” al posto del più fedele “Burattinaio” o “Marionettista”. Nel 2005 i diritti del film sono stati rilevati da Panini Video per l’edizione DVD. L’editore ha mantenuto il vecchio doppiaggio Polygram Video aggiungendo al disco, oltre all’audio giapponese, sottotitoli italiani fedeli ai copioni originali; il 31 ottobre 2012, la Dynit ha pubblicato in DVD Ghost in the Shell e Ghost in the Shell 2.0 con un nuovo doppiaggio. |
Recensione
Amici di animeemanga.it questo è veramente un capolavoro! Mamoru Oshii è riuscito a prendere una storia spettacolare e adattarla al mondo del cinema in maniera magistrale, affermandosi nel mondo della cinematografia mondiale e facendo di quest’opera una pietra miliare del genere cyberpunk. Uno dei primi elementi trasmessi da quest’opera, sin dal primo momento, è la suspense che vi accompagnerà in un viaggio sconvolgente. L’elemento tecnologico lascia praticamente lo spettatore stordito al primo approccio, soprattutto nei primi minuti, nei quali la tecnologia si presenta come una delle caratteristiche peculiari e fondamentali del mondo di GITS; siamo abituati a vivere in una società che sta cedendo, giorno dopo giorno, sempre più spazio vitale alla tecnologia, facendoci diventare schiavi di sistemi e situazioni tranquillamente evitabili. È così straordinario vedere come un’opera creata nel 1989 possa presentare una società nella quale la privacy è quasi completamente inesistente e che le persone possano mettere a repentaglio i propri stessi ricordi, la propria personalità, pur di servirsi di una tecnologia che al contempo li tiene sempre collegati alla rete. Altro elemento che colpisce è l’umanità stessa: la protagonista Makoto Kusanagi è un cyborg puro sin dalla sua infanzia e quindi alcuni aspetti cruciali nella formazione della personalità, che avvengono attraverso l’esperienza del mondo attraverso il proprio corpo e quindi le proprie sensazioni, sono assenti nella sua persona. Quasi completamente incapace di creare dei rapporti umani all’infuori della sua professione, e forse anche priva della volontà di farlo, Kusanagi è sempre alla ricerca della sua ragione di vita, di una motivazione che spinga a continuare a vivere. La sua stessa integrità di persona è sempre stata messa in discussione dalla natura del proprio corpo e in molte occasione, anche nel Film, viene messo in risalto il suo dubbio esistenziale (che è a tutti gli effetti un Dubbio Iperbolico Cartesiano), che la sua personalità che il suo Ghost altri non siano che il frutto di un programma informatico e nulla più. Il confronto con Batou sarà essenziale e sarà la controparte di un processo di estrinsecazione della natura umana e che darà alla protagonista degli appigli sui quali rafforzare la sua considerazione di essere umano. Altro elemento ch sembra stonare in una simile società, a maggior ragione nella Sezione 9, è la figura di Togusa, unico membro del gruppo (insieme al capo Daisuke Aramaki) a essere quasi completamente privo di impianti cibernetici. Nel film viene evidenziato l’effetto dissonante di Togusa all’interno del gruppo da lui stesso, che chiede al maggiore Kusanagi perché lo abbiano scelto nonostante la sua “normalità” che sotto diversi aspetti è anche un handicap; la risposta del maggiore Kusanagi è magnifica: <<Perché ci serviva uno come te: […] e a parte un lieve potenziamento del cervello, il tuo corpo è quasi completamente umano. Se tutti noi reagissimo nello stesso modo saremo prevedibili; inoltre è essenziale guardare una cosa da angolazioni diverse: ciò che vale per il gruppo vale anche per l’individuo. Il concetto è semplice: un’eccessiva specializzazione porta alla debolezza e a una lenta morte>>. Proprio la sua umanità lo rende speciale, il fatto di ragionare, comportarsi e vedere le cose sotto il punto di vista di chi deve arrovellarsi e impegnarsi per comprendere pienamente una cosa o una situazione, piuttosto che servirsi del proprio super cervello oppure gettarsi in qualsiasi situazione a prescindere della pericolosità poiché il proprio corpo cibernetico può essere facilmente sostituito o aggiustato. Quello che più vi sconvolgerà (o almeno a me è piaciuto tantissimo e mi ha assolutamente rapito) è la figura del Marionettista. Quando scoprirete la sua vera identità e quello che vuole fare…. per non parlare dell’epilogo! Insomma GITS è una serie che tratta una tematica quanto mai presente e viva, che deve essere analizzata, vista, osservata e pensata anche considerando il fatto che è stata realizzata ben 24 anni fa e ha profetizzato delle cose e soprattutto un rapporto uomo – tecnologia, non così distante da quello che oggi noi abbiamo; certo non siamo ancora arrivati a innestare in noi parti cibernetiche, ma i social network hanno modificato il concetto di “privacy” mentre interagiamo continuamente con il mondo e con noi stessi attraverso degli strumenti elettronici come i telefonini, dove ci ritroviamo a scrivere di noi stessi e della nostra vita. Ovviamente questa è una rapida e sommaria analisi di un discorso che meriterebbe ben più ampio respiro e che esula da questo nostro articolo, ma che viene descritto in maniera concreta da questo Film. I concetti e le implicazioni che la società del maggiore Kusanagi impone potrebbero essere effettivamente quelli che dovremmo o potremmo affrontare noi tra qualche anno, ed è dunque necessario porsi qualche interrogativo più profondo. Anche il concetto di Ghost e di come viene messo a nudo è bellissimo; volendo poi superare l’aspetto tematico e passare a un aspetto molto più pratico, non si può negare la bellezza del character design, in grado di rendere reali i protagonisti di questo Film. Le animazioni realizzate esclusivamente in maniera tradizionale sono fantastiche, fluide e definite. I colori e gli sfondi, per non parlare della gigantesca metropoli che si espande sullo sfondo è fantastica, mentre le colonne sonore sono molto suggestive e ricordano incredibilmente quelle ascoltate in Akira. Inoltre Mamoru Oshii è stato uno dei primi registi ad aver inserito la Computer Grafica in un lungometraggio.
Ghost in the Shell è una serie, prima ancora che un Film che merita assolutamente di essere letta e vista, di essere ammirata e ponderata, perché è completa, ricca e magistrale sotto tutti i punti di vista!
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