Silver Spoon

17 Novembre 2012 0 Di Akumetsu

Silver Spoon è ambientato nell’istituto tecnico agrario O – Ezo, un liceo che offre la possibilità ai suoi allievi di vivere la vita di una vera e propria azienda agricola.

Silver Spoon

Silver Spoon

Trama


Ogni anno, gli studenti di questo istituto dovranno studiare materie che servono nei vari settori agricoli, come la Zoologia, Zootecnica, Matematica ecc., e allo stesso tempo si occuperanno di arare i campi, seminare, allevare e prendersi cura di vari tipi di animali da fattoria come cavalli, mucche da latte, galline, maiali ecc.
Il protagonista di questa storia è Yugo Hachiken, l’unico studente del suo anno che abbia superato i test d’ammissione standard e non facilitati: questo perché Hachiken, a differenza di tutti gli altri studenti, non ha alle spalle una famiglia che possiede già delle attività collegate all’agricoltura; se Hachiken, infatti, si trova qui, è semplicemente perché nella sua vita lui non ha sogni da realizzare, non ha motivi particolari per seguire questa strada, ma viene indirizzato dal suo consulente scolastico delle medie, vedendo la sua indecisione. Dal suo primo incontro con un vitello, Hachiken scoprirà giorno dopo giorno che, quanto una scelta molto semplice e superficiale possa invece rivelarsi un laboratorio quotidiano di vita vera e dura, fatta di sudore fatica e tanto, ma veramente tanto, impegno!

Schede


Scheda Manga

Titolo Originale Gin no Saji
Autore Hiromu Arakawa
Editore Shogakukan
Editore Italiano Planet Manga
Tankobon 13 (sospeso)
Genere Shonen
Curiosità Questo Manga ha vinto il premio Manga Taishō nel 2012

Scheda Anime

Titolo Originale Jin no saji
Autore Hiromu Arakawa
Regia
  • Tomohiko Ito
  • Kotomi Deai
Character Design Akira Amano
Studio A-1 Pictures
Musiche Shusei Murai
Produttore Italiano Dynit
Episodi
Curiosità L’Anime è stato trasmesso in simulcast doppiato su Popcorn TV. Al momento non è previsto al cun doppiaggio, né nessun’altra versione.

Recensione


Silver Spoon è l’ultimo lavoro di Hiromu Arakawa, che si presenta sin dalla copertina completamente diverso da qualsiasi altra sua opera con la quale abbiamo avuto la fortuna di confrontarci. Se pensiamo a Hero Tales, ma soprattutto a Fullmetal Alchemist, ci renderemo effettivamente conto di quanto quest’opera sia drasticamente e radicalmente diverso da tutto quello che teoricamente ci si potrebbe aspettare e sperare.
A differenza di tutte le altre sue opere, Silver Spoon si presenta come un manga molto reale, realistico e concreto, che narra le vicende di questo ragazzo, Hachicken, che vive la sua vita con l’unico obiettivo di primeggiare e di essere il numero uno in tutto. Per questo evita gli sport, non si pone degli obiettivi e soprattutto, cosa più triste, non ha un obiettivo! Questo è l’elemento che forse più di tutti colpisce e che viene messo in risalto dalla Arakawa: a differenza di tutti gli altri protagonisti delle sue storie, Hachicken è un ragazzo molto vuoto, che affronta questa nuova scuola con molti pregiudizi e preconcetti, convinto di poter essere facilmente al di sopra di tutti ragazzi con un passato e un futuro di contadini, e che gli farà passare tre anni della sua vita nella sua mediocre soddisfazione. Il bello, per il lettore è che Hachicken viene messo giorno dopo giorno, minuto dopo minuto, in difficoltà; quello che ignora infatti è che:

  • I ragazzi sono molto preparati nelle materie di appartenenza (chi ha un allevamento di bovini o suini, che ha delle piantagioni ecc.);
  • La scuola fornisce la preparazione necessaria per vari settori, ma soprattutto permette ai ragazzi di vivere in ogni ambiente di un’azienda agricola con tutto il duro lavoro che ne consegue;
  • Tutti i ragazzi devono per forza aderire ad attività di club, tra cui quello dell’allevamento, quello del ping pong e il club di equitazione;
  • Tutti i ragazzi sono spinti da una forte forza interiore, che nasce dalla possibilità e dalla volontà di realizzare il loro sogno!

Quest’ultimo punto è fondamentale, perché mentre all’inizio Hachicken voleva essere “volutamente” un emarginato, elevarsi dal contesto comune per eccellere e isolarsi da persone per lui “inferiori”, ora si ritrova a essere l’ultimo della classe, completamente disorientato, disabituato al lavoro duro e fisico, al lavoro dei campi e soprattutto psicologicamente, il fatto di non avere un sogno e di non avere la forza morale per affrontare tutto questo, lo porterà a un confronto serrato e sempre più acceso con se stesso.
Quello che più salterà agli occhi del lettore, a parte l’umorismo molto più presente rispetto alle opere precedenti e che farà letteralmente sbellicare, o al disegno forse meno attento (eccezion fatta per i momenti topici nei quali si vede a pieno la maestria espressa in Fullmetal Alchemist), quello che sarà più evidente è proprio questo dissidio crescente nella mente di Hachiken, questo confronto con un mondo completamente diverso dal suo, e già nel primo volume si potrà notare come l’abbandono di pregiudizi e preconcetti sia un momento fondamentale per affrontare ogni giorno con un piglio diverso, per avere più forza e per guardare più a fondo dentro di se. Hachiken non rinuncerà a primeggiare, ma capirà l’importanza del sacrificio, del lavoro duro, e di quanto sia triste un mondo in cui l’impegno non è sufficiente, e che nel mondo dell’agricoltura, sopravvive solo la pianta o l’animale che frutta, che mantiene ritmi altissimi, altrimenti viene eliminato e comunque sfruttato! Questa è la descrizione solo del primo volume, il che fa pensare all’evoluzione che questa storia può ancora prendere, e a quanto il suo protagonista possa ancora maturare.
Concludo questa riflessione, con le parole di un maestro di Hachiken, che commentando sui sogni gli dice:
“Per qualsiasi cosa, che si riesca a realizzare o meno, credo che avere un sogno significhi allo stesso tempo essere determinati a lottare contro la realtà”!

Trailer