Il Giardino delle Parole

29 Maggio 2014 0 Di Akumetsu

Il Giardino delle Parole ha come protagonista Takao, un 15enne che vive con il sogno di diventare calzolaio!

Il giardino delle parole

Il giardino delle parole

Trama


Takao è un ragazzo molto profondo e maturo, cresciuto prima dei suoi anni anche a causa di una situazione familiare non troppo facile. I momenti nei quali riesce a sentirsi in pace con il mondo sono i giorni di pioggia. Quando piove, infatti, Takao salta le prime ore di lezione per recarsi nel bellissimo parco con giardini in stile giapponese e dedicarsi alla progettazione dei suoi modelli di scarpe ascoltando lo scrosciare della pioggia. Una mattina, a pochi giorni dalla stagione delle piogge, vede seduta nel suo posto preferito, una giovane donna intenta a bere birra e mangiare cioccolato. Takao a prima vista prova un’attrazione magnetica e irrefrenabile per la donna che, nell’andare via gli cita i versi di un antico Tanka, che gli fa capire che magari si potranno rincontrare in un giorno di pioggia. Senza neanche accorgersene i destini dei due si erano legati e sin dal giorno successivo il ragazzo non farà altro che desiderare che possa essere un giorno di pioggia per rincontrare la donna che, con la sua sola presenza, era riuscita a rapire il suo cuore.

Scheda


Scheda Film

Titolo Originale Kotonoha no Niwa
Regia Makoto Shinkai
Soggetto Makoto Shinkai
Sceneggiatura Makoto Shinkai
Musiche Daisuke Kashiwa
Produttore Italiano Dynit
Anno 2013
Curiosità L’anteprima del Film è avvenuta al Gold Coast Film Festival in Australia il 28 aprile 2013 e distribuito nelle sale cinematografiche giapponesi dal 31 maggio 2013. In Italia la Dynit ha annunciato l’acquisizione dei diritti durante il Lucca Comics 2013; è stato proiettato nelle sale cinematografiche italiane nell’ambito del progetto Nexo Anime il 21 Maggio 2014 insieme ad uno speciale making of e al cortometraggio Dareka no manazashi.

Recensione


Amici questo Film è stato per me croce e delizia e mi lascia molto combattuto sul giudizio complessivo da attribuirgli. Partiamo col dire che Makoto Shinkai ha fatto un lavoro magistrale, sia per quanto riguarda il Character Design che i disegni in generale e la colorazione. La novità, o meglio l’innovazione più grande che ha apportato il regista è la colorazione. Per realizzare un prodotto che potesse avvicinarsi il più possibile alla realtà, Shinkai decide di non delineare i visi dei suoi personaggi nei primi piani e soprattutto quando hanno come sfondo i magnifici sfondi naturali realizzati nel Film. In questi casi, infatti, così come accade in natura, la luce che illumina il corpo delle persone o delle cose in generale ne modifica la colorazione naturale, così nel Film la colorazione dei volti dei personaggi è influenzata secondo i colori di sfondo. Oppure, i visi sono contornati da una leggera colorazione bianca, quasi trasparente, che ha il pregio di mettere in risalto il volto e le espressioni dei suoi protagonisti. Altro elemento che aumenta i dettagli in maniera esponenziale è il grandissimo lavoro fatto sulle ombreggiature, che non fanno altro che definire, delineare e rendere ancor più reali, tutto ciò che è stato disegnato. La cura dei disegni è tale che i paesaggi, i grandangoli e le prospettive sono strepitose: gli scorci della vita cittadina con lo sferragliare dei treni oppure delle masse brulicanti di persone che passeggiano per le vie pullulanti di vita sono fantastiche ma migliorano quando da questi scenari si passa agli scorci della natura, attraverso gli occhi di Takao che guarda verso il cielo oppure attraverso il suo amore per il giardino dove si reca per incontrare la sua amata. Disegni realizzati a un livello eccezionale, quasi dei quadri che ricordano tanto Miyazaki oppure Hosoda. Le animazioni sono spettacolari, naturali e mi ha colpito in particolare la pioggia, resa magnificamente tanto nel suo manifestare la propria forza naturale, quanto invece cadeva lungo i vetri delle case. Su questi elementi straordinari, accompagnati da musiche non esaltanti ma strettamente legate all’atmosfera del Film, nascono e si sviluppano i personaggi, i protagonisti. Per entrambi è curata la caratterizzazione, con stili, gesti e vestiario cuciti appositamente su di loro; profondo il loro aspetto caratteriale, molto più incisivo della loro vita o delle loro azioni. Takao vive della sua passione che lo pone fuori dal tempo, ma lo rende anche molto maturo; l’atto di creare qualcosa con le sue stesse mani è come un’opera catartica e permette di forgiare non soltanto un oggetto ma la sua stessa anima. Ha chiaro in mente cosa fare e la sua fermezza lo porterà a delle scelte e delle azioni meravigliose, come il suo dichiararsi alla misteriosa donna. Yukari Yukino invece è una giovane donna segnata dalla depressione, stato nel quale è caduta dopo un evento sul posto di lavoro, ma che ha superato anche se con grande fatica. Il suo legame con Takao è quasi immediato in quanto il suo animo e quello del ragazzo viaggiano sulla stessa lunghezza d’onda. Sono due persone che vivono in solitudine e che si ritrovano semplicemente guardandosi negli occhi.
Da qui cominciano gli aspetti che mi lasciano quantomeno perplesso. Partiamo dal fatto che il lato introspettivo dei personaggi è soltanto scalfito; certo Shinkai si è soffermato sull’osservazione dell’anima di Takao e Yukino, ma è restato sulla superficie, e non ha approfondito soprattutto il loro rapporto. I due, infatti, faranno dei passi in avanti, si legheranno sempre di più ma, proprio quando tutto sta per cominciare, forse o potrebbe cominciare…il film finisce. Cioè quando il pathos e l’attenzione raggiungono il loro picco più alto…il film volge al termine lasciando me e tutti gli spettatori nella sala delusi, profondamente delusi. Questo anche perché il ritmo della serie non è affatto veloce o incalzante, giustamente, e la trama è molto lineare, forse anche troppo. Pensate che per quasi tutto il Film dopo mesi nei quali i personaggi si vedono…non si sono mai chiesti i nomi e si sono limitati a vedersi in quel determinato luogo soltanto nei giorni di pioggia. I colpi di scena iniziano a susseguirsi, la suspense aumenta e il mistero inizia a svanire proprio nel finale ma poi drasticamente tutto finisce. Questo è forse il difetto più grande di tutto il Film. Per quanto personalmente non sono neanche d’accordo sull’epilogo della storia (ma questo non influenza il mio giudizio sul prodotto) il modo drastico e netto di volgere a conclusione la storia raccontata così bene fino a quel momento, mi ha lasciato un profondo senso d’incompiutezza e rammarico. Ritengo, infatti, che anche solo 30 minuti in più avrebbero potuto fare la differenza. Il fattore tempo è un altro dei punti a sfavore di questo titolo, in quanto dura soltanto 45 minuti e non credo sia una durata adeguata per sviluppare per bene le dinamiche e i temi presenti, a maggior ragione in questo Film. Shinkai ha voluto raccontare la storia e il destino di due persone che vagano nella solitudine delle loro esistenze, in maniera del tutto naturale, senza viverla come qualcosa di angosciante; però nel momento in cui ritrovano se stessi negli occhi dell’altra, allora tutto cambia e la solitudine diventa come una delle stazioni ferroviarie che Takao e Yukino attraversano per arrivare poi al parco. Però non si è esplorato a pieno o al meglio questo loro rapporto proprio per la conclusione così drastica e affrettata.
In conclusione Il Giardino delle Parole resta un Film bellissimo, per tutti i motivi espressi in precedenza, per l’innovazione, la cura e l’accuratezza estetica di un prodotto che sembra veramente un’opera d’arte poiché in grado di suscitare anche attraverso i temi e i sentimenti, l’animo dello spettatore. Resta però purtroppo un profondo senso di malinconia e tristezza nel finale, non tanto per l’epilogo narrativo, ma per il modo in cui è stato realizzato.
Questa mancanza, questo enorme vuoto mi accompagna ancora oggi e non mi permette di esprimere la meraviglia per un Film che, diversamente, sarebbe stato un capolavoro assoluto e magnifico.
La visione de Il Giardino delle Parole è dunque consigliabile ma tenendo presente questo fondamentale particolare.

VideoRecensione


Poesia

Un indistinto rombo di tuono,
un cielo nuvoloso.
Forse pioverà.
Resterai con me?

Il leggero fragore di un tuono,
il cielo nuvoloso
verrà a piovere?
Se così fosse, rimarrai qui con me?

Il leggero fragore di un tuono,
anche se non venisse a piovere
rimarrò qui
insieme a te

Trailer